DIVENTARE MAMMA
Quando nasce un bambino, nasce anche una mamma. E quando nasce una mamma? Possiamo individuare un momento preciso in cui ciò avviene? C’è chi sostiene che sia il taglio del cordone, chi lo posticipa alla prima poppata o, addirittura, chi lo anticipa alla scoperta della propria gravidanza con quel + sul test. C’è anche chi lo fa coincidere con la nascita del desiderio di aver un figlio: si può iniziare a diventare madri anche nel nostro immaginario, con i nostri sogni e le nostre aspettative. Sicuramente il parto è un evento importante in cui una “donna diventa fisicamente madre”: è un evento delicatissimo, ricco di emozioni, che accelera ma non determina del tutto la nascita psicologica della propria maternità. Diventiamo mamme più e più volte in un percorso che non ha un vero inizio e una vera e propria fine. Perché mamma non si nasce né si diventa, in un istante. Una mamma nasce ogni giorno, accettando se stessa con le proprie risorse e le proprie fragilità e con i propri desideri.
INTRECCIO DI EMOZIONI
La nascita di una mamma è un viaggio in divenire di scoperta di se stessi in relazione a una nuova vita che richiede spazio, cura, amore ed attenzioni. E’ un viaggio ricco di nuove esperienze in cui al centro vi è un cambiamento ampio: vediamo la nostra pancia che cresce e il corpo che si trasforma, ma è anche un cambiamento psicologico, sentimentale e sociale. E’ una piccola rivoluzione in cui ci costruiamo una nuova idea di noi stesse come madri, o meglio come donne e madri, con il proprio bisogno di sentirsi maggiormente accolte e comprese. Sono tante le emozioni che si intersecano fra di loro: la gioia per l’arrivo di una vita che arricchisce la propria esistenza, il senso di impotenza legato al timore di non essere abbastanza in grado di occuparsi delle necessità del piccolo, l’apprensione per la salute del bambino, la paura di non sentirsi più desiderata allo stesso modo dal proprio partner, il senso di colpa per l’istintiva nostalgia verso quella “libertà” che prima si aveva e ora viene improvvisamente sostituita dalla presenza di un altro essere umano. E’ importante accogliere e legittimare la varietà di tali sentimenti e ricordarsi che si sta affrontando un’integrazione del proprio equilibrio individuale, una nuova avventura che riassume in sé ma non sopprime l’essere donna, compagna, lavoratrice, madre.
NUOVI EQUILIBRI
Quando nasce un bambino, nasce anche una mamma. Ma non solo: nasce anche un papà. E così anche per il papà è un viaggio in divenire. Cambieranno i ruoli, la coppia dovrà trovare un nuovo equilibrio. E in realtà si dà vita anche ad una nuova famiglia in senso più ampio, perché una nascita comporta nuovi ruoli per tutti (nonni, zii, cugini, nipoti). L’incontro con il bambino neonato ed il ritorno a casa sono spesso i momenti più attesi ma anche i più delicati per la coppia.
I genitori spesso raccontano di essersi sentiti euforici e pieni di gioia per avere finalmente il bambino lì con loro ma anche spaventati e disorientati. L’arrivo del bebè implica una piccola rivoluzione all’interno delle mura domestiche: i ritmi, le abitudini, gli spazi sono tutti diversi e riadattati in funzione dei bisogni del bambino. Alle volte tutto questo può far sentire i neogenitori spaesati e soprattutto nei primi momenti, questo può far sorgere dei sentimenti di inadeguatezza. Sul piano pratico è questo il grande cambiamento: soprattutto nei primi mesi la cura del neonato prende il sopravvento e la coppia può sentirsi completamente fagocitata dal ruolo genitoriale. Può risultare difficile per i genitori conciliare l’assunzione di questo ruolo con quello di partner. A volte, anche l’intimità può risentire di questo.
VIAGGIANDO INSIEME
La società di oggi e le sue tante richieste di prestazione, possono generare ansia e perplessità di fronte a tutti questi compiti da portare avanti: “Ce la farò? Sarò all’altezza?”. Non c’è una risposta, si fa quel che si può, ricordandosi che non c’è un ricettario della donna perfetta da seguire a priori. Ogni donna è un percorso di vita unico e insostituibile, ogni bambino ha il proprio mondo da scoprire e costruire, ogni relazione coniugale ha le proprie dinamiche e i propri giochi di equilibri.
Sentirsi parte di un’avventura che riguarda l’intero nucleo familiare invece che affrontare questo periodo come un compito individuale da dover svolgere correttamente, permette alla donna di metabolizzare le proprie paure ed evolvere l’immagine di sé insieme a quella del proprio partner. E’ la stessa neomamma che ha bisogno di un contenitore da cui sentirsi protetta e accolta, in cui esprimere emozioni, ansie, gioie, dubbi, attese, tale per cui la gravidanza e la maternità diventano un viaggio fatto insieme che, come tutti i viaggi, necessitano di un mezzo di trasporto per arrivare a destinazione: l’amore dell’Altro.
“La prima volta che ho camminato, sono caduta.
La prima volta che sono caduta, mi sono rialzata.
La prima volta che mi sono rialzata, ho camminato”
Vincent Cuvellier, Charles Dutertre, La prima volta che sono nata
9 CONSIGLI IN PILLOLE
– Accogliamo e legittimiamo tutti i sentimenti e le emozioni che proviamo
– Si fa quel si può, non c’è un ricettario della mamma perfetta o dei genitori perfetti
– Coinvolgiamo il nostro compagno e permettiamogli di assumere un ruolo attivo
– Diamoci tempo
– Il desiderio di maternità non è obbligatorio, non è scontato
– Ricordiamoci di essere donne oltre che madri
– Continuiamo a coltivare le nostre passioni
– Facciamo rete con altre mamme, anche tramite social: capiremo che non siamo le sole a sperimentare questa situazione
– Chiediamo aiuto e supporto se sentiamo di averne bisogno
Dott.ssa Valentina Forestiero