Quante volte ci è capitato di voler seguire un’idea, un desiderio, ma ci è arrivato addosso il classico “alla tua età non dovresti pensare a sistemarti?” (vedi anche: voce del verbo sposarsi e fare figli).
E quante volte ci sono risuonate nelle orecchie frasi come: “Ma cosa vuoi imparare a suonare uno strumento adesso… per fare che?!”; “dov’è che vai? Sarà la crisi di mezza età eh… cosa pensi di trovare andando all’estero?”
Questi sono solo alcuni esempi che raccontano quanto:
1. ci siano dei cliché sociali che spopolano ed emergono in modo automatico di fronte a qualcosa che sembra uscire da quegli stessi schemi;
2. molto spesso l’interlocutore non tiene molto conto di chi ha raccontato quella cosa, limitandosi ad esprimere un suo personale giudizio sulla cosa stessa!
Oggi vorrei provare con voi a capire non solo come stare di fronte a queste risposte, ma anche a come poter rispondere a quella vocina interiore che rischia di farci dire “ma sì, in fondo hanno ragione… alla mia età, ormai…”.
Ogni cosa ha la sua stagione
Questa bella frase fatta viene applicata a moltissime situazioni per le quali le persone sono considerate sempre troppo … troppo giovani, troppo vecchie, troppo poco consapevoli o troppo frivole per fare certe esperienze. Non ci sarà un po’ troppo giudizio che gira? Ogni cosa ha la sua stagione, è giusto così… ma è giusto per chi?
Il momento giusto non esiste! O meglio, non esiste un momento giusto in assoluto, valido per tutti. Paolo a diciott’anni era preso in giro dai compagni di classe perché era l’unico che non sciava; certo che avrebbe potuto imparare, non era troppo pigro o troppo pauroso, ma non farlo per lui significava ribadire che non aveva bisogno di omologarsi a loro in quell’attività. A quasi trent’anni ha conosciuto Laura, appassionata sciatrice, che gli ha proposto di prendere qualche lezione per capire se potessero condividere anche quell’attività… Paolo non era troppo vecchio per farlo, si è messo in gioco e oggi va spesso a sciare,non è un atleta professionista ma scendere per un’intera pista gli dà grande soddisfazione!
Questione di gusto
Proviamo a metterla così: se passassimo da una questione di giusto a una questione di gusto?! Le esperienze che si possono fare nella vita sono davvero moltissime, e probabilmente ha molto senso per le persone farne alcune e non altre o farle, in un periodo anziché in un altro, perché è lì che hanno voglia di farle, perché le condizioni più opportune per loro sono arrivate in quel momento. L’esperienza non sarà la stessa se fatta dieci anni prima o dopo: il sapore sarà sicuramente diverso, ma non tanto per l’età, quanto perchè per noi avrà acquisito un senso speciale.
Anziché chiederci se è il momento giusto o no per fare una cosa che ci attira, proviamo a domandarci se nel fare quella cosa oggi ci troviamo gusto oppure no!
Le stagioni le facciamo noi
Fare un figlio oppure no, pensarci adesso o tra dieci anni, cambia eccome. Cambia nel senso che se adesso ci sono altre cose che ci impegnano o in cui ho voglia di cimentarmi, che effetti avrebbe su me come persona e anche su un possibile figlio – consideriamolo! – il fatto di mettere da parte tutto questo perché è “biologicamente più giusto (dove forse si intende probabile?!)” o “socialmente più accettato” un figlio avuto attorno ai 30 che ai 45?
Che gusto avrebbe una maternità anticipata rispetto ai miei (o nostri, in base a cosa scegliamo) desideri?
Forse ne conseguirebbe una madre molto più affaticata, magari anche insoddisfatta.
Imparare a suonare uno strumento a 50 anni, per il gusto di farlo, si può! Eccome! Le attività, le passioni, non si iniziano per segnare per forza un record in quell’ambito; qualsiasi attività a qualsiasi età mantiene attiva la mente, dà soddisfazioni, offre spunti di conversazione… insomma, le controindicazioni sembrano difficili da trovare!
Se pensiamo che una cosa ci dia gusto, allora in quel momento troveremo le condizioni ideali per coltivarla e per scoprirne i frutti. Non ci sono stagioni prestabilite, per niente e per nessuno, ce ne scusino i cliché!
La neve ad agosto e le rose a dicembre
Sentire che una cosa ci ronza nell’orecchio, è il primo passo per pensare che quella cosa è importante in questo momento della nostra vita. Vale la pena considerarla.
Spesso però desistiamo dal farla perché va contro i nostri valori; perché abbiamo dei timori, delle paure; perché temiamo il giudizio degli altri o un cliché ci dice che siamo fuori tempo per farla.
Anche il giudizio degli altri non va molto lontano da questo… ma solitamente chi li esprime in forma secca e poco argomentata (“alla tua età!”) sta raccontando molto più di se stesso che di ciò che ha sentito. Ossia, è più probabile che si stiano dicendo “non ho l’età per fare questa cosa”, senza considerare minimamente che gusto trovi invece l’altro nel provarci.
Ogni esperienza nuova ed ogni scelta portano con sé dubbi, timori… ma quasi sempre abbiamo le risorse per viverle ed affrontarle nel miglior modo possibile per noi e in quel momento!
Se pensiamo a quanto gusto possiamo trovarci, possiamo far nevicare in estate e far sbocciare le rose in dicembre! Così come possiamo affermare che le rose non ci piacciono per niente, e nei nostri giardini preferiremmo vedere altri fiori, o alberi da frutto, o semplicemente erba verde.
Scritto in collaborazione con
Margherita Pasi
Psicologa e Psicoterapeuta