Abbiamo chiesto ad Expat italiani famosi sul web di raccontarci la loro esperienza e condividere gioie e dolori di un’esperienza così importante come la vita all’estero.
Il 5° appuntamento è dedicato a Paolo Gallo, che nel 2014 ha dato il via ad un interessante progetto che vedeva – e vede ancora – coinvolti gli italiani che avevano deciso di intraprendere un’esperienza all’estero (scorrete le sue tante interviste agli expat su www.whynot-change.com), fin quando lui stesso ha colto l’occasione di trasformare la sua vita con un trasferimento in Australia, a Sydney, dove ancora adesso si trova.
1) Nome & Alias: Paolo Gallo
+ IG @paolowhynot
+ FB @whynot.ilikeit
+ www.whynot-change.com
2) Cittadinanza: ITALIANA from Arluno (MI)
3) Posizione geografica attuale: Sydney, Australia
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Cosa ti è piaciuto di più del trasferirti in Australia?
Ho avuto l’avventura che sognavo da tanto. Da anni sognavo di cambiare vita, così quando è arrivata l’occasione per trasferirmi, l’ho colta al volo!
Qual è stata invece la cosa più difficile?
Adattarsi ad una vita senza le persone con cui sono nato e cresciuto. All’inizio la mancanza delle piccole cose si è fatta sentire più dell’entusiasmo della nuova esperienza.
Un consiglio a chi sta per trasferirsi?
Cercate di conoscere il più possibile del posto in cui vi state trasferendo. Leggete su internet, chiedete a chi c’è già stato, oppure a chi ci vive in questo momento, in tal modo inizierete a tessere le relazioni che vi aiuteranno nel momento in cui sarete sul posto. Allo stesso tempo, fatevi guidare dalla vita, cogliendo le occasioni che strada facendo capiteranno sul vostro cammino.
La prima cosa da fare quando arrivi in un nuovo Paese?
Svolgere le commissioni “primarie”, come sim telefonica, conto in banca, assicurazione medica (se vieni in Australia), casa (anche se è meglio averla prima di arrivare). Una volta sistemato questo, uscire e perdersi un po’ per la città.
La cosa più complessa che ti sei trovato ad affrontare e come l’hai risolta?
Guidare a destra con il cambio manuale a sinistra…i primi cento metri sono stati un incubo. Scherzi a parte, i problemi burocratici sono le cose più complesse da risolvere. Si ha sempre il timore di aver lasciato qualcosa indietro, anche se dopo due anni e mezzo, posso dire di aver risolto più o meno tutto ciò che mi è capitato davanti.
Ci vuole tanta pazienza!
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Ringraziamo Paolo per il suo contributo e per il bel lavoro che svolge con Why Not: ascoltare e dare voce alle storie altrui non è solo un atto di generosità ma impreziosisce anche se stessi. In bocca al lupo!
E tu, cosa ne pensi? Scrivicelo nei commenti sulle nostre pagine IG e FB e condividi!