“Sarei forse più sola senza la mia solitudine”
Emily Dickinson
Grazie al confronto con tantÉ™ expat ho avuto la possibilità di entrare in contatto con le loro esperienze di solitudine, lontananza e malinconia verso le cose lasciate, e questo mi ha fatto riflettere sulla possibilità di dare un senso diverso a questi momenti.
Decidere di vivere un’esperienza all’estero è per moltÉ™ stimolante ed entusiasmante, una scelta che però porta con sé le difficoltà date dal cambiamento: nuova città, nuova lingua, nuova cultura, nuove prospettive, nuove relazioni e nuovi affetti.
Questa esperienza viene associata al viaggio di piacere, immaginando che all’estero tutto sia più semplice.
Quante volte vi siete sentitÉ™ dire: “BeatÉ™ te che sei in vacanza”?
Quello che manca spesso è la comprensione delle difficoltà che si possono incontrare, che possono amplificare il nostro senso di malinconia e solitudine.
“Tonight is gonna be the loneliest”
“The Loneliest” è proprio quella sensazione che sentiamo di vivere nei momenti difficili, lontani da casa e dalle nostre certezze. Con la loro canzone i Måneskin attingono proprio da quel sentimento e ci aiutano nel tentativo di farlo fruttare facendolo diventare un’opportunità di consolazione. Una ballad con una forte carica emotiva nata in un momento di sconforto ma che ha saputo ridare energia al gruppo.
“There’s a few lines that I have wrote, in case of death, that’s what I want”
Attraverso la musica, i Måneskin sono riusciti a esorcizzare la solitudine. Hanno trovato una strategia per buttarla fuori facendo emergere tutti i bei ricordi e le emozioni forti che contiene.
Come racconta Damiano frontman della band: “Era un momento davvero duro della mia vita. Ero lontano da casa e dalle persone che amavo. Il pensiero che ho avuto è stato: se un giorno morissi cosa vorrei dire e cosa vorrei lasciare alle persone che amo? È quello che diresti ai tuoi cari quando qualcosa di bello sta per finire”. La realizzazione di questo pezzo ha avuto un effetto curativo ed ha permesso alla band di vivere la distanza da casa con maggiore potenza, artistica ed umana.
“A part of me that will never be mine”
A volte nelle relazioni capita di provare solitudine, fatica e paura. Questo potrebbe derivare anche dal capire che l’altro non è un tutt’uno con noi, soprattutto quando non siamo fisicamente insieme o vicini. La canzone ci viene in aiuto con una concezione dell’amore non usuale: considerare che qualcuno sia “una parte di noi che non sarà mai nostra” può essere una via alternativa nel vivere l’amore anche a distanza, quando ci sentiamo lontani e soli.
Solitudine come opportunità
Si può trovare un’alternativa alla solitudine? È tutto nelle nostre mani!
A volte sembra difficile ma dobbiamo provare ad affrontare questi momenti provando a starci e a comprenderli/comprendersi meglio cercando di trovare il nostro metodo curativo come lo è stata la musica per i Måneskin.
Ascoltiamo i nostri momenti di solitudine cercando di comprendere da dove nasca e con quale aspetto della nostra vita abbia a che fare. Concediamoci di attraversare questo sentimento, ascoltiamo ciò che vuole dirci e proviamo a ripartire da lì, facendo di questo momento difficile un punto di ripartenza, consapevoli di cosa potrebbe farci stare meglio e farci sentire meno soli. La psicoterapia può essere un aiuto fondamentale in questo processo fornendoci la possibilità di una rilettura da un punto di vista esterno, non giudicante, della nostra esperienza.
Curiosità
“The Loneliest”, il giorno dopo l’uscita è stata la canzone più ascoltata al mondo, entrando nelle classifiche di 28 Paesi e piazzandosi come più alta nuova entrata nella Top Songs Global Chart di Spotify. La canzone, certificata disco di platino è il singolo che anticipa il nuovo album della band «Rush!» che uscirà il 20 gennaio.
Matteo Ignesti
Psicologo e Psicoterapeuta