Non so cosa ci sia di sbagliato in me…
All my favourite songs è il primo singolo di “OK Human” quattordicesimo album della band statunitense Weezer uscito lo scorso gennaio.
In realtà il gruppo aveva programmato di pubblicare questo disco dopo “Van Weezer” un altro lavoro di ispirazione metal anni ‘70/’80 ma a causa della pandemia ha deciso di spostarne l’uscita a maggio 2021 e completare prima Ok Human.
Il titolo dell’album ricorda “Ok Computer” dei Radiohead del 1997, ma il richiamo è solo al nome in quanto i brani non rispecchiano minimamente le sonorità del gruppo inglese. Per OK Human, il frontman Rivers Cuomo ha trascorso gran parte della sua estate a creare canzoni al pianoforte, ispirato dal classico “Pet Sounds” dei Beach Boys (1966) e dal suo amore per l’album del 1970 del cantautore americano Harry Nilsson “Nilsson Sings Newman”.
RITORNO ALLE ORIGINI
OK Human, racconta il cantante, “è stato creato in un’epoca in cui sentire gli umani suonare strumenti è una cosa del passato. Tutto quello che potevamo fare era guardare indietro ai tempi antichi in cui gli esseri umani contavano davvero e quando la fantasia dell’oscura conquista della tecnologia non esisteva. Abbiamo usato i nostri strumenti per connetterci agli anni ’60 e ’70 e, con l’orchestra, ai secoli XVIII e XIX. Non avevamo tracce di clic, loop o suoni hi-tech. Nemmeno una chitarra elettrica”.
“Un album che è stato realizzato da una manciata di umani usando solo tecnologie analogiche (inclusa un’orchestra di 38 elementi) per tutti voi umani da consumare”.
“All My Favorite Songs” prima traccia dell’album colpisce grazie al piacevole equilibrio tra musica allegra e testi malinconici, molto orecchiabile, in stile Weezer, senza risultare banale.
ISOLAMENTO SOCIALE
Il tema che la band vuole affrontare con questo brano è quello dell’isolamento sociale. Non a caso è stato scritto in un periodo in cui la situazione di salute mondiale ci ha portati a limitare, se non eliminare, i rapporti sociali rendendoci sempre più connessi al mondo attraverso le tecnologie.
Un senso di socialità che è stato stravolto, la vicinanza data da una videochiamata, da post o immagini sui social e non più dal contatto fisico.
Il video inizia con il cantante ipnotizzato dal suo smartphone, intento a controllare tutti i post pubblicati tanto da non accorgersi che lo stanno chiamando per suonare. Nonostante riesca a staccarsi dal telefono, avvia una registrazione live della canzone da postare su un social in modo da rimanere sempre connesso con il mondo.
Il live viene visualizzato subito dal protagonista del video, un teenager, che si trova nella sua stanza davanti al computer. Le sue espressioni fanno trasparire il suo sentirsi isolato a causa della mancanza di amicizie. Sembra insoddisfatto di tutte le cose che lo circondano mettendo in discussione anche quelle che fino a quel momento rappresentavano le certezze come ad esempio le canzoni preferite, le persone amiche e in generale tutto quello che lo faceva stare bene.
Tutto questo lo porta a chiedersi cosa sia successo e cosa ci sia di sbagliato in lui.
Così si ritrova bloccato in una situazione in cui non si sente a suo agio ma che, allo stesso tempo, è diventata il modo di vivere a cui si è più o meno abituato.
Il suo desiderio di connessione con altre persone è tale da portarlo a trascinare una ragazza attraverso lo schermo del pc fino alla sua stanza in modo da poter passare del tempo insieme senza il filtro di uno schermo o di una tastiera. Una volta insieme i ragazzi corrono in un parco ritrovandosi poi alle prove della band dove ballano liberi e spensierati. Sembrano cose lontane, ricordi di un modo di vivere che ora sentiamo distante. Siamo bloccati in una “normalità” forzata dagli eventi ma fortunatamente siamo umani, con il desiderio e il bisogno delle altre persone. La tecnologia ci può aiutare ma non può diventare la nostra vita.
AUTOSTIMA E WEB
Spesso oggi la costruzione della propria autostima si forma, sia per gli adolescenti che per gli adulti, principalmente attraverso il web. Si assiste potenzialmente alla comparsa di alcuni problemi nella vita reale quali l’isolamento sociale, l’ansia sociale, la depressione, problemi di sonno, problemi di concentrazione, riduzione delle energie fisiche e mentali, oltre all’evitamento generale di contesti ed interazioni nel mondo reale.
Il brano ci riporta anche ad un altro tema, quello della Fomo, la “fear of missing out”, la sindrome da esclusione che getta le persone nel panico quando sono disconnesse e non possono seguire costantemente gli aggiornamenti in bacheca, perdendosi l’opportunità di aver le attenzioni altrui.
La relazione esistente fra uso frequente del Social e bassi livelli di autostima sarebbe mediata proprio dalla FOMO, la quale porta ad usare le tecnologie per definirsi socialmente attraverso la condivisione di grandi quantità di immagini personali, creando una biografia personale nella dimensione virtuale, tale da indurre a pensare “condivido quindi sono” (Buglass, 2017).
Tale dipendenza ha un’associazione chiara con la riduzione della propria autostima e l’aumento di un’illusoria soddisfazione per la propria vita. In particolare, minore sarà l’autostima e maggiore sarà la dipendenza da Social al fine di aumentare la soddisfazione per la propria vita (Haw, 2016).
Infatti, nel video della canzone, dopo una piccola fase di socializzazione tra i due ragazzi e la band, il protagonista si accorge che tutti gli altri sono con il telefono in mano intenti a controllare post o cercare qualche like. Preso dalla rabbia prova a togliere lo smartphone al cantante e gettarlo via ma questo ricompare nella sua mano in una sorta di loop destinato a non interrompersi.
L’unica via d’uscita per il ragazzo è quella di lanciarsi in un grande schermo che lo riporta direttamente sul letto di camera sua come se non avesse altra possibilità se non quella di ritornare da solo a socializzare attraverso il computer.
L’iper-connessione a cui ci siamo abituati nell’ultimo anno ha sicuramente contribuito ad accentuare la tendenza all’isolamento ma ci ha permesso anche di approfondire la conoscenza di strumenti diversi per entrare in contatto con gli altri. L’opportunità sta proprio nel riuscire a trovare il giusto equilibrio, come sembra aver capito il protagonista del video. Questa esperienza ha lasciato in lui un segno. Una volta ritornato nella sua stanza aggiunge la ragazza agli amici del social e poi spegne il computer: un inizio digitale per poi procedere con un’autentica condivisione.