Fallire è una paura molto comune.
Crescendo in una società che dà molto valore alla performance, al risultato e alla ricerca del miglioramento continuo, spesso ci troviamo a legare il nostro valore personale alla riuscita nelle cose che facciamo.
E può bastare anche una sola di queste andata male, o un periodo in cui le cose ci riescono meno, per finire col validare qualche giudizio negativo che abbiamo su di noi, e far crescere la paura del fallimento nelle nostre prossime attività o nelle scelte future.
Uno dei temi più frequenti nei racconti delle persone che fanno una terapia con noi, è proprio quello della paura di fare delle scelte che non andranno bene o di non riuscire. “E se poi andasse male? Se non dovessi farcela?”. “E se poi scoprissi che non era la scelta giusta?”. “E se non fossi in grado?”. Queste sono domande molto comuni.
In questo articolo esploreremo insieme alcuni meccanismi che stanno a monte di questa paura, e cosa può succedere quando la proviamo. Ma scopriremo soprattutto che non è qualcosa di necessariamente duraturo.
C’è infatti qualcosa che puoi fare perché la tua vita non sia segnata da questa costante preoccupazione e per poter (ri)cominciare a vivere più serenamente, alleggerendoti dal peso della paura di fallire.
Perché ho paura di affrontare la vita?
Prendere decisioni vuol dire in qualche modo “scommettere” sull’opzione scelta. A volte è necessario molto coraggio, ma anche un po’ di sana incoscienza.
Anche una scelta apparentemente piccola può essere molto complessa, come quella del ristorante per festeggiare il proprio matrimonio. Figuriamoci quando dobbiamo decidere se investire in un progetto o proporne uno al capo: “e se poi la scelta non si rivelasse buona?”.
Se abbiamo una forte paura di commettere errori, o di trovarci poi insoddisfatt* delle nostre scelte, farne e metterci in gioco risulterà ancor più complesso.
Per questo la paura di fallire può avere un impatto nel processo decisionale e portarci perfino ad un vero e proprio blocco delle scelte. Come se fosse meglio non prendere proprio decisioni o iniziative, piuttosto che andare incontro al rischio di sbagliare o di fallire.
Finendo però con sviluppare la tendenza a evitare sfide o situazioni nuove, paralizzando cioè il nostro agire, proprio per non correre il rischio potenziale di un “fallimento”.
In che rapporto stanno l’autostima e la paura di fallire?
Quando crediamo poco nelle nostre abilità o capacità, o non ci fidiamo molto dei nostri criteri di scelta, le cose si complicano ulteriormente.
In altre parole, se abbiamo una bassa autostima (per il momento, ndr) e quindi pensiamo, a priori, che non saremo in grado di raggiungere i risultati che vorremmo, questi ultimi molto più difficilmente saranno buoni.
I nostri comportamenti, infatti, saranno influenzati e canalizzati da quel timore, cosa che poi ci porterà a fare le cose peggio di quello che saremmo realmente in grado di fare.
E quindi, ne deriverà che più difficilmente raggiungeremo ciò che vorremmo.
Creando un sistema che può far aumentare sia la paura di fallire che la sensazione di non essere in grado o all’altezza.
Ti è mai capitato di pensare “no ma non può andare bene!”? Immagino di sì.
E mi sento di presumere con un certo grado di sicurezza che, quando lo hai pensato, è proprio quando le cose non sono andate bene. Perché non crederci a priori, non ti farà mettere in campo le risorse che hai, quindi il risultato difficilmente sarà soddisfacente.
Che ruolo possono giocare le esperienze passate negative?
Se abbiamo già vissuto situazioni che sono andate male, spesso finiamo con usarle non solo come validazione di un’idea poco positiva di noi e del nostro valore, come dicevamo prima, ma anche come previsione del modo in cui andranno le cose in futuro.
Quindi, se non troviamo altre spiegazioni alle situazioni in cui non siamo stati felici del risultato, abbiamo poi la tendenza a pensare che quei vecchi risultati siano un indicatore di come le cose andranno anche in futuro.
“Nelle mie due storie precedenti le cose sono andate male. Non penso che potrò trovare qualcuno con cui starò bene”.
In realtà, se analizzassimo più a fondo quello che è successo in ogni specifica relazione – meglio se con l’aiuto di qualcuno che sa come rileggere quello che è accaduto – spesso troveremmo tantissimi elementi che ci spiegano perché le cose sono andate così in quella specifica situazione.
E quindi scopriremmo che l’esito precedente non è predittivo di come andranno in un’altra successiva situazione, o relazione, perché quest’ultima sarà diversa. E perché noi, in primis, possiamo agire in modo diverso.
Questo tipo di “analisi” e di cambio di prospettiva, è proprio una delle cose che si possono fare in un percorso psicologico. E ha l’effetto benefico di farci venire voglia di superare qualche blocco e di prendere più serenamente decisioni, o di imbarcarci in nuove relazioni, nonostante qualche situazione andata male.
Quando ci sentiamo un fallimento?
Di fronte a una serie di situazioni andate diversamente dalle nostre speranze, c’è il rischio di arrivare a pensare di essere un fallimento come persone. Soprattutto se non stiamo considerando molte altre spiegazioni possibili del perché le cose non siano andate come avremmo voluto.
Pensare “sono un fallimento” di fronte ad un risultato che non ci soddisfa, succede soprattutto quando:
- attribuiamo gli insuccessi esclusivamente ad una nostra mancanza di capacità (dando ad un risultato un valore molto più grande e devastante di quel risultato di per sé),
- aspiriamo ad un eccessivo perfezionismo (che ci espone continuamente a sentirci un fallimento, dato che si punta a qualcosa di impossibile),
- tendiamo a sottovalutare i nostri successi (perché pensarci come persone in grado di fare le cose ci imbarazza, o perché ci preoccupano talmente tanto gli insuccessi da non dare peso a ciò che va bene),
- viviamo con difficoltà le opinioni altrui (che ci appaiono come critiche o giudizi negativi, su cui decidiamo che non vale la pena metterci in gioco di nuovo),
- viviamo con grande preoccupazione il poter commettere errori (cosa che poi ci fa vivere molta ansia o stress un compito da svolgere),
- ci mettiamo spesso a confronto con gli altri (trovandoci poi a “misurare” le differenze e sempre con un’accezione negativa).
Si può imparare ad accettare il fallimento?
Sì e no. Quello che possiamo realmente raggiungere non è tanto una semplice accettazione di qualcosa che, però, continuiamo a considerare un fallimento. Quanto piuttosto arrivare a dare tutto un altro significato a quelle situazioni che finora abbiamo considerato fallimentari.
In altre parole, non si tratta di aspirare a raggiungere una sorta di rassegnazione di fronte alle cose che vanno male. E men che meno un’accettazione passiva del fatto che non potranno andare meglio. Tutt’altro.
Si tratta piuttosto di capire perché certe situazioni, relazioni o decisioni sono andate male e quindi come agire diversamente perché ciò non si ripeta. E meno si ripeterà, più inizieremo a credere nelle nostre scelte, ad investire di più e meglio in nuove esperienze di vita e, di conseguenza, la paura di fallire progressivamente si affievolirà.
Quello che vogliamo dire è che la paura di non riuscire, il timore che le cose vadano male, non sono permanenti. Infatti, è possibile capire da dove derivano e queste “cause” possono essere risolte.
Noi di Con te all’estero ti supportiamo nel superare la tua paura di fallire
Il percorso psicologico e la psicoterapia, sono il miglior modo possibile per capire a fondo cosa c’è dietro alla paura di fallire e per trovare i modi per superarla, a partire proprio dall’averne compreso le ragioni personali.
Noi di Con te all’estero ti possiamo supportare a superare la paura di fallire che provi e che ti fa vivere la vita sempre con ansia e con il freno a mano tirato.
Insieme possiamo capire quali paure ti fanno dubitare delle tue possibilità, quali ragioni ti portano a pensare che le cose andranno male e a stare in apprensione ogni volta che attendi un risultato o un feedback.
Che c’entri con la scarsa fiducia nelle tue capacità, con una ricerca estrema di perfezionismo, con il non perdonarti errori e insuccessi, o con la preoccupazione del giudizio – qualunque siano le ragioni a monte – possiamo aiutarti a trovare la serenità che meriti. E, insieme a quella, la voglia di credere nelle tue scelte e nelle tue esperienze di vita future.