Moglie e buoi dei paesi tuoi, chi non ha mai sentito questo antico detto? Un proverbio, nato in un ormai lontano contesto contadino, che invita a scegliere il proprio partner tra le persone che condividono radici simili. Senza mettere in dubbio il significato che in un’epoca passata potevano avere vicinanza, somiglianza e condivisione di cultura, lingua e valori, potremmo però interrogarci su quanto oggi questo sia ancora così auspicabile o, addirittura, indispensabile nella costruzione di un buon rapporto di coppia.
Oggigiorno, ai tempi della globalizzazione, appare molto più naturale incontrare quelle che vengono definite coppie miste o trovarsi in prima persona a vivere una relazione sentimentale con un partner di diversa nazionalità, cultura o religione. Il fenomeno dell’emigrazione, infatti, unito alla maggiore facilità di viaggiare liberamente in tutto il mondo (escludiamo questo particolare periodo di pandemia), ha contribuito a demolire le barriere fisiche e mentali della diversità. Ma cosa succede quando due persone di diversa nazionalità si incontrano e si innamorano? All’inizio, io credo, nulla di così diverso da quello che succede tra persone della stessa cultura. Creare una relazione esclusiva con una persona richiede sempre tempo per conoscersi, apertura per accettarsi, spazio per amalgamarsi. Tutto questo indipendentemente dal background condiviso oppure no. Certo è, però, che le coppie miste avranno di fronte a sé una “doppia sfida” che, presumibilmente, emergerà nel tempo: quella di conoscere ed accettare l’unicità dell’altro e quella di conoscere, comprendere ed accettare la sua cultura d’origine. Tenere in considerazione anche questo secondo aspetto è molto importante. Come? Per capire meglio, proviamo ad immaginare alcune possibili difficoltà.
La BARRIERA LINGUISTICA è un ostacolo tutt’altro che banale, nonostante si pensi di aggirarlo con una lingua comune ad entrambi i partner: spesso l’inglese, altre volte la lingua parlata nella nazione in cui si è scelto di vivere e che tendenzialmente corrisponde alla lingua di uno dei due membri della coppia. Ma utilizzare lo stesso idioma non spalanca per forza le porte della comprensione. Ogni lingua porta con sé un bagaglio culturale che non si impara sui libri e che ha poco a che fare con la conoscenza del vocabolario e della grammatica. Penso, per esempio, ai modi di dire ed ai proverbi, all’umorismo, al sarcasmo, alle espressioni di cortesia, a ciò che si può comunicare ed in che modo, ai tabù culturali.
Approfondite, quindi, tutti questi aspetti della comunicazione, non dateli per scontati e prendetevi del tempo per poterli condividere. Parlatene anche se vi sembrano banalità, incuriositevi, divertitevi a conoscere i diversi significati che una parola può avere, i diversi utilizzi che se ne possono fare. Potrete così limitare i malintesi e le incomprensioni dati da una conoscenza più superficiale.
Il LUOGO DOVE COSTRUIRE LA PROPRIA VITA INSIEME è una decisione molto importante da prendere una volta che la relazione è avviata. Spesso ci si incontra all’estero, magari durante un’esperienza di studio oppure di lavoro, ed inizialmente la questione non è urgente. Presa poi la decisione, sicuramente almeno uno dei due partner si troverà in un paese straniero immerso in una cultura che non è la sua e circondato da persone che non parlano la sua lingua madre. Realizzare che sarà “a lungo termine” potrebbe far scaturire, col tempo, dubbi o domande che prima non c’erano.
Decidete insieme dove volete vivere il vostro futuro e provate a valutare quali saranno le conseguenze della vostra scelta. Considerate che non è una scelta irreversibile e che, periodicamente, potrebbe essere utile prendersi del tempo per valutarla e, eventualmente, rivalutarla. Se solo per uno dei due partner la scelta significa vivere in un paese straniero, considerate che potrà sentirsi in una posizione di “svantaggio” data da maggiori difficoltà legate alla lingua, alla distanza dalla famiglia e alla nostalgia, ma anche alla necessità di costruirsi una solida rete sociale in una cultura differente dalla propria. Date la giusta importanza anche a questi aspetti di vita quotidiana, create insieme la vostra nuova rete di supporto, mettete in conto di fare qualche viaggio in più nel paese d’origine del partner che si trova a vivere all’estero.
L’ESPRESSIONE E LA GESTIONE DELL’EMOTIVITÁ non possono che essere elementi centrali in una relazione. Tanto centrali quanto di difficile comprensione in tutte le coppie, a maggior ragione in quelle miste. Perché? Perché ci sono notevoli differenze culturali anche rispetto a questa dimensione ed ignorarle potrebbe portare ad incomprensioni e fraintendimenti.
Quando siete arrabbiati, perplessi o delusi, non abbandonatevi ad interpretazioni senza prima aver chiesto spiegazioni. Ricordatevi che, oltre alle differenze personali, ci sono in gioco anche quelle culturali. Come si esprimono le emozioni negative nella cultura dell’altro? E quelle positive? Come si manifesta il proprio affetto? Cosa appare maleducato? Come è visto il litigio fuori dalle mura di casa? Cercare le risposte a tutte queste domande, e a molte altre, vi permetterà di avere informazioni molto preziose, soprattutto nei momenti emotivamente carichi.
INTERESSARSI ALLA CULTURA DEL PROPRIO PARTNER significa avvicinarsi al suo modo di vivere così come è stato appreso nella società e nella famiglia d’origine. Questo permette di comprendere quale sia la distanza culturale su cui lavorare, per non “sentirsi su due pianeti diversi”. E consente anche di evitare inutili incomprensioni, date da interpretazioni poco accurate del comportamento o delle abitudini del partner.
Mostrate curiosità ed apertura nei confronti della cultura del vostro partner. Fatevela raccontare, viaggiate insieme nei paesi di origine d’entrambi, documentatevi anche attraverso altre fonti. A cosa mi riferisco? A qualsiasi cosa che possa essere differente da una cultura all’altra. Dai valori alla religione, dai ruoli nella società al significato del matrimonio, da come viene vissuto il legame con la famiglia d’origine all’educazione dei figli. Ma anche temi più semplici e quotidiani come la cucina, le abitudini a tavola, le feste. Insomma, spazio alla fantasia e alla curiosità.
In conclusione, è difficile, se non impossibile, immaginare che possano esistere coppie senza barriere da superare, di qualsiasi natura esse siano. Ci vorranno sempre curiosità e pazienza, disponibilità a sospendere i propri giudizi ed apertura verso il mondo visto con gli occhi del partner. A maggior ragione se questo mondo si è costruito a migliaia di chilometri dal nostro, sotto i colori di un’altra bandiera, in una lingua a noi sconosciuta. Potremmo ritrovarci a mettere in discussione il nostro concetto di “normalità” ed a scoprire nuove possibilità, là dove prima c’erano barriere geografiche e/o mentali.
E voi? Avete mai vissuto o state vivendo una relazione con un partner di diversa cultura? Avete consigli da dare? Siamo tutt’orecchi e, ovviamente, senza pregiudizi.
Stefania Bossetti
Psicologa e Psicoterapeuta